

Al Ducale di Genova le 'Note a margine' di un grande Piovani
Entusiasmo e tutto eaurito per il musicista premio Oscar
Il Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, ieri sera, era del tutto esaurito. Entusiasmo alle stelle per Nicola Piovani, ospite dell'Associazione Ottavio Cirio Zanetti, con il suo spettacolo di musica e parole "Note a margine". Il grande compositore e pianista, premio Oscar per la magnifica colonna sonora del film "La vita è bella" di e con Roberto Benigni, si è presentato davanti al pubblico con un eccellente trio strumentale (la splendida sax Marina Cesari, i bravissimi Marco Loddo, contrabbasso e Vittorino Naso, percussioni) per proporre un viaggio nella memoria (sullo schermo alle spalle, immagini dai film, alternati a suggestivi disegni di Milo Manara con le sue donnine sensuali e affascinanti) nella sua esperienza di musicista accanto a registi come i fratelli Taviani, Moretti, Monicelli, Benigni, Fellini. "Note a margine", dunque, titolo preferito da Piovani all'originario "Leçon" francese con cui era stato battezzato in origine al Festival di Cannes: niente cattedra e accademismo ma una piacevole colloquialità in cui Piovani è maestro, con un buon bagaglio di ironia e vis polemica evidenti già nella scelta del primo brano in programma, tratto dal film dei fratelli Taviani 'La notte di San Lorenzo': "Ero molto giovane quando mi venne proposto questo lavoro incentrato sul tema della resistenza. Mi pareva anacronistico, ormai, pensavo, è un problema superato. E invece, quarant'anni dopo, ci si rende conto che è quanto mai attuale". Nata come 'musica d'uso', sottoposta alle rigide regole delle sequenze cinematografiche, una colonna sonora ha il compito di amplificare la suggestione delle immagini per le quali è creata, in teoria vi si dovrebbe "annullare." Nella realtà i grandi maestri (a partire da Prokof'ev e in Italia da Rota) hanno scritto pagine che pur calate nelle atmosfere della pellicola, mantengono un loro autonomo, ineccepibile valore artistico. Pagine come quelle scritte da Piovani per "La vita è bella", "La messa è finita", "La voce della luna" sono straordinarie di per sé per invenzione tematica e ricchezza armonica. Al pianoforte, Piovani mostra una padronanza della tastiera e una duttilità di tocco ammirevoli, ben assecondato dal trio che lavora in perfetta sintonia. Nel finale Piovani ha elogiato "la musica dal vivo" ("Il termine non mi convince: non riesco a trovare il contrario"): quando la nostra tecnologia, i nostri mezzi di comunicazione saranno antiquariato qualcuno salirà ancora su un palco per cantare e suonare e in platea ci sarà un pubblico ad ascoltarlo. Non a caso l'ultimo brano concesso per bis, si intitolava "La melodia sospesa": una elegante, raffinata linea cantabile affidata alla voce calda del sax che rimane irrisolta su un accordo di settima: la musica continua. (ANSA).
R.Walker--PI