In Italia un minorenne su 5 ha un disturbo neuropsichiatrico
L'allarme di Sinpia, 'iniziare la prevenzione prima dei 14 anni'
A livello mondiale, un adolescente su 7 (circa 166 milioni di individui tra i 10 e i 19 anni) ha un disturbo mentale diagnosticato, con 89 milioni di ragazzi e 77 milioni di ragazze colpiti, con ansia e depressione che costituiscono il 40% dei casi. Allo stesso tempo in Italia è affetto da un disturbo neuropsichiatrico un minore su cinque, circa due milioni di bambini e ragazzi, con importanti conseguenze sulla salute mentale. Inoltre, tra il 2018 e il 2022, a livello mondiale, il tasso di disturbi multipli di salute negli adolescenti è aumentato, soprattutto tra le ragazze, mentre la prevalenza di ansia e depressione tra i giovani sotto i 20 anni risulta in crescita di circa il 20%. Ed è stato stimato che in Europa un bambino o adolescente su tre non riesce ad accedere a cure adeguate. Alla luce di questo scenario e in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, che ricorre il 10 ottobre, Sinpia (Società italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza) sottolinea l'importanza di intervenire precocemente già in età evolutiva, ben prima dei 14 anni, e di favorire e garantire la continuità di cura per tutti i disturbi del neurosviluppo e di salute mentale verso l'età adulta. "Dobbiamo sfatare il falso mito che la prevenzione cominci a 14 anni - spiega Elisa Fazzi, presidente Sinpia e direttrice della U.O. Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza Asst Spedali Civili e Università di Brescia -. I campanelli d'allarme nei bambini vanno dai disturbi permanenti del sonno alla disregolazione emotiva, dal deficit di attenzione alla difficoltà nelle relazioni sociali, dal ritardo nelle funzioni comunicative ai disturbi alimentari". La vera sfida, dunque, è cercare di intervenire il prima possibile: "la diagnosi precoce e il conseguente trattamento - interviene Antonella Costantino, past president Sinpia e direttrice di Uonpia Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano - possono cambiare le traiettorie evolutive e sono fondamentali per poter attivare strategie di intervento tempestive e mirate. Fondamentale, a tal proposito, è il lavoro di rete con le famiglie, le scuole, i servizi sociali, sulla base di un modello assistenziale fortemente integrato tra ospedale e territorio, e particolarmente attento alla continuità di cura".
R.Campbell--PI