

Tumore seno, cresce adesione a screening ma divario Nord-Sud
75% di 50-69enni partecipa, ma per 1 su 10 mai una mammografia
Cresce l'adesione agli screening per i tumori in Italia, specie quello della mammella, anche se con forti differenze geografiche che vedono il Sud restare indietro. E' questo il quadro tracciato dall'Istituto superiore di sanità (Iss) in occasione, ad ottobre, del mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno. I dati della sorveglianza Passi relativi al biennio 2023-2024 mostrano che in Italia il 75% delle donne fra i 50 e i 69 anni si è sottoposto allo screening mammografico a scopo preventivo, all'interno di programmi organizzati o per iniziativa personale. La quota di donne che si sottopone agli screening è maggiore fra quelle più istruite o con maggiori risorse economiche, fra quelle di cittadinanza italiana e fra le donne coniugate o conviventi. La copertura disegna un chiaro gradiente Nord-Sud con una copertura totale dell'86% al Nord, 80% al Centro e solo del 62% nelle Regioni meridionali. La pandemia nel 2020 e nel 2021 ha determinato una riduzione della copertura totale dello screening mammografico, che ha ricominciato a crescere nel 2022, arrivando nel 2024 a superare i valori pre-pandemia. In questo quadro, non è trascurabile la quota di 50-69enni che invece non si è mai sottoposta a una mammografia a scopo preventivo o lo ha fatto in modo non ottimale: 1 donna su 10 non ha mai fatto un esame mammografico e quasi il 15% riferisce di averlo eseguito da oltre due anni. Nel frattempo, sul tumore alla mammela, la ricerca progredisce su vari fronti: avanzamenti nella diagnostica anche mediante l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, individuazione di bersagli terapeutici e di nuovi trattamenti. Sono iniziate inoltre le attività del Registro Unico Nazionale delle Breast Unit, istituito con la scorsa legge di Bilancio.
J.Hall--PI