Philadelphia Independent - Tumori, accertata la superiorità delle terapie personalizzate

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Tumori, accertata la superiorità delle terapie personalizzate
Tumori, accertata la superiorità delle terapie personalizzate

Tumori, accertata la superiorità delle terapie personalizzate

Studio italiano su Nature, con profilo genomico esiti migliori

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Con la pubblicazione sul numero di ottobre di Nature Medicine dello studio 'Rome Trial', viene dimostrata per la prima volta con uno studio randomizzato l'efficacia superiore delle terapie oncologiche personalizzate basate su profilazione genomica completa rispetto alle cure convenzionali. Lo studio, promosso e coordinato in Italia, che così consolida la propria posizione di leadership nella medicina di precisione oncologica a livello mondiale, ha coinvolto 40 centri oncologici distribuiti da Nord a Sud, con il reclutamento di 1.794 pazienti e il contributo di centinaia di professionisti: oncologi, patologi, genetisti, biologi molecolari, bioinformatici, radiologi, immunologi e farmacologi clinici. Lo studio ha confrontato direttamente due approcci: il braccio sperimentale, dove i pazienti ricevevano terapie mirate selezionate sulla base della loro profilazione genomica individuale, discusse all'interno di un Molecular Tumor Board centralizzato, e il gruppo di controllo, dove venivano somministrate le terapie standard, secondo le linee guida cliniche convenzionali. I pazienti trattati con terapie personalizzate hanno mostrato un tasso di risposta obiettiva del 17,5%, significativamente superiore al 10% osservato nel gruppo controllo trattato con terapie standard. La sopravvivenza libera da progressione ha mostrato un miglioramento clinicamente rilevante, passando da 2,8 mesi del gruppo controllo a 3,5 mesi nel gruppo trattato con terapie personalizzate. Ancora più rilevante, la durata della risposta a 12 mesi ha raggiunto il 22% nel braccio sperimentale contro appena il 9% del controllo, evidenziando che le terapie guidate dalla genomica non solo producono più risposte, ma anche più durature nel tempo. Particolarmente significativi si sono rivelati i risultati nei pazienti con alto carico mutazionale (in presenza di stabilità dei microsatelliti, trattati con immunoterapia, dove la sopravvivenza libera da progressione a 12 mesi ha raggiunto il 32,6% rispetto all'8,1% del gruppo controllo). "Questi risultati non costituiscono semplicemente un miglioramento incrementale, bensì un autentico cambio di paradigma -, evidenzia Paolo Marchetti, direttore scientifico dell'Idi-Irccs di Roma e promotore dello studio -. Abbiamo fornito la prova che l'approccio personalizzato, guidato dalla profilazione genomica completa, è clinicamente superiore alle terapie standard nella gestione dei pazienti oncologici con malattia avanzata".

C.Clark--PI