Codacons chiede di annullare la concessione in proroga di A22
Istanza al Ministero ed esposti ad Agcm, Corte Conti e Ue
È stata presentata dal Codacons un'istanza di annullamento in autotutela rivolta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, oltre a un pacchetto di esposti alla Corte dei Conti, all'Autorità Nazionale Anticorruzione, all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e alla Commissione Europea, per contestare la sospensione della gara pubblica per l'affidamento della concessione A22, che proroga di fatto la gestione in favore di Autobrennero. Il bando pubblicato il 31 dicembre 2024 - che peraltro era stato emanato per sanare una situazione di proroga decennale nel quale la società opera dal 2014 - prevedeva che alla Società Autostrada del Brennero, in qualità di promotore, potesse essere riconosciuto un diritto di prelazione, ma solo a condizione del parere favorevole della Commissione Europea. Al contrario, il 22 maggio 2025 la Commissione ha espresso forti dubbi sulla conformità di tale clausola. Il 27 giugno scorso, il Mit ha quindi sospeso la gara appellandosi a un diverso procedimento pendente davanti alla Corte di giustizia europea, noto già prima della pubblicazione della gara. Una decisione che - denuncia il Codacons - finisce solo per favorire il concessionario uscente, la cui concessione è scaduta da 11 anni. Intanto, grazie a proroghe ripetute - sottolinea il Codacons in una nota - Autobrennero ha continuato a incassare profitti milionari: nel 2024 gli utili hanno superato i 97 milioni di euro, mentre negli ultimi undici anni la società ha accumulato oltre 800 milioni di utili in regime di proroga. Secondo il Codacons la proroga ultradecennale costituisce una violazione delle direttive europee in materia di appalti e concessioni e, oltre a configurare un atto illegittimo, privi il settore di un reale confronto competitivo, con conseguenti ricadute sulla qualità dei servizi offerti a danno dei consumatori. Al riguardo, nel ricorso, il Codacons porta anche l'esempio della A4 Brescia-Padova, la cui concessione andrà in scadenza a fine 2026 e rispetto alla quale nessuna istruttoria per la procedura competitiva sembra ancora essere stata avviata dal Mit. Secondo l'Associazione è necessario privilegiare procedure competitive, al fine di non compromettere la trasparenza del mercato e produrre ricadute positive sull'economia, sugli utenti e sui cittadini che soltanto in tale regime potranno beneficiare di investimenti e sviluppo adeguati alle necessità dei territori.
G.Morgan--PI