Philadelphia Independent - Cgia, 'Italia non più tartassata in Europa

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Cgia, 'Italia non più tartassata in Europa
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Cgia, 'Italia non più tartassata in Europa

Tra il 2019 e il 2024 il Pil segna +5,8%, meglio dell'Eurozona

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Gli italiani non sono più i maggiori "tartassati" tra i cittadini dell'Eurozona, primato negativo che ora spetta alla Francia, che sta attraversando una crisi politica, sociale ed economica preoccupante. Lo segnala oggi l'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia). In termini di crescita del Pil pro capite, consumi e investimenti - nota la stima dell'associazione veneziana - l'Italia ha superato la Francia quest'anno; quest'ultima ci precede per il carico fiscale. Con un prelievo fiscale pari al 45,2% del Pil, è come se lo scorso anno i contribuenti francesi avessero versato complessivamente 57 miliardi di euro di tasse/contributi in più rispetto agli italiani. Tra tutti i paesi dell'area Euro nessun altro conta una pressione fiscale superiore. Sebbene le famiglie con figli d'Oltralpe beneficino di un sistema fiscale ancora favorevole, il prelievo ha toccato livelli che in Italia non abbiamo mai raggiunto. Inoltre, rispetto ai "cugini" transalpini l'Italia ha due punti percentuali di disoccupazione in meno, l'anno scorso il nostro export è stato superiore di oltre 33 miliardi di dollari, lo spread è ai minimi storici e la situazione dei nostri conti pubblici è in netto miglioramento. Nel biennio 2021-2022 l'economia italiana è quella che tra i principali paesi dell'Ue è "uscita" meglio dalla crisi pandemica: il Pil reale tra il 2019 e il 2024 cresce del 5,8%, in Francia del 4,3%, in Germania zero. Tra i big europei, solo la Spagna, con il +6,8%, può contare su un incremento della ricchezza prodotta superiore. La media dell'Eurozona è stata del +4,9%. Il trend del Pil reale procapite, sempre tra il 2019 e il 2024, in Italia è stato del 7,2%, in Spagna del 3%, in Francia del 2,6%, mentre la Germania ha subito un -1,6%. La media Ue è stata del +3,2%. In virtù del fatto che Germania e Francia sono i due principali paesi di destinazione del nostro export, la Cgia segnala tuttavia che "non possiamo certo rallegrarci se lì le cose non vanno bene. Purtroppo, le ricadute negative si faranno sentire anche nel nostro Paese che dovrà affrontare anche gli effetti negativi causati dai dazi imposti dall'Amministrazione USA guidata dal presidente Trump".

K.Thompson--PI